La gestione dei requisiti nei progetti

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Giovedì 20 febbraio si è tenuto il workshop internazionale “Empowering Organizations in Requirements Management”, organizzato da Wärtsilä Italia e dal Project Management Institute® a cui abbiamo partecipato con uno speech di Luca Comello, Head of business consulting di QUIN.

L’evento si è focalizzato sulle possibili modalità di gestione della complessità crescente in cui operano le aziende e ci ha permesso di proporre alla platea presente una introduzione teorica al tema e l’analisi di un caso reale di adozione di un approccio Agile in un contesto aziendale.

Il Requirements Management

L’ambiente in cui operano le aziende sta diventando sempre più complesso e imprevedibile, perciò le organizzazioni devono alimentare la capacità di cogliere i segnali deboli per adattarsi velocemente ai nuovi scenari. Questo contesto mutevole impatta anche sui progetti e sulla loro realizzazione: diventa cruciale saper gestire i requisiti e la loro inevitabile variabilità nel corso dei progetti.

Non è più pensabile che i requisiti siano scritti sulla pietra dal committente (ad esempio il Business) e siano sviluppati da chi ha in carico il progetto (ad esempio l’IT). Vanno invece messe in atto pratiche condivise di creazione, prioritizzazione e gestione delle modifiche ai requisiti.

Uno dei compiti del Project Manager è di sviluppare processi e metodologie per un moderno approccio al Requirements Management.

I takeaway della giornata

A fine lavori possiamo dire di aver capito che:

  • gli approcci alla gestione dei progetti devono essere adattati alla complessità del contesto in cui si opera (complessità via via crescente tra l’altro): non esiste un unico approccio vincente
  • bisogna avere coraggio, accettare le sfide, essere aperti al cambiamento continuo, e si può vincere solo lavorando sulle persone e con le persone
  • il futuro sarà data-driven (i dati diventeranno una commodity) e questo accrescerà il valore di professionisti, project manager, consulenti; cioè di tutti i professionisti che a quei dati dovranno dare un senso inserendoli coerentemente all’interno di piani, programmi e progetti.

Strumenti e sinergie per gestire la complessità

La buona notizia è che gli strumenti per gestire la complessità oggi non mancano. Basti pensare al Machine Learning, al Data Mining o al Process Mining, solo per citarne alcuni, il cui potenziale nel mondo del Project e Portfolio Management è ancora tutto da dispiegare. Nel prossimo futuro le opportunità nasceranno dalla sinergia di competenze verticali: di processo, analisi dei dati, informatiche e non ultime relazionali.

Noi ci crediamo e ci lavoriamo ogni giorno, con le nostre persone, i nostri clienti e i nostri partner.

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