La gestione dei rischi sul campo di battaglia, com’è andata a finire?

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Un seminario focalizzato sul tema del Risk Management, com’è andata?

“Direi molto bene: la partecipazione è stata alta, non solo a livello di numeri ma anche, e soprattutto, a livello qualitativo. Aspetti che ci hanno piacevolmente colpito, considerando che si tratta di un tema ancora troppo poco diffuso ma che riconferma la sua capacità di suscitare interesse e curiosità”.

Per la presentazione dei contenuti è stata scelta un’ambientazione storica, perché la Seconda Guerra Mondiale?

“Perché gli scenari di guerra danno vita alle tipiche situazioni in cui la gestione dei rischi assume un valore predominante: è necessario effettuare analisi strutturate e a tutto tondo, pesando minacce e opportunità per riuscire a definire le strategie di vittoria più adatte. E poi, diciamocelo, attorno a un tavolino le simulazioni o giochi che riproducono contesti di guerra ci fanno sentire tutti dei grandi generali!”

Quali sono i rischi che le aziende/ i manager devono gestire oggi?

“Ho cominciato il mio intervento parlando proprio della complessità del business odierno. I rischi oggi sono molteplici, legati al contesto, alla natura stessa dei progetti e alle scelte deliberate. Negli attuali scenari sempre più complessi e incerti, questi possono però diventare scogli a cui possiamo appigliarci, piccole porzioni di terra emersa sulle quali costruire la strada per il successo dei nostri progetti. Non dobbiamo infatti limitarci a considerare il rischio nella sua sola accezione negativa: la disciplina stessa del Project Management lo definisce in maniera neutrale come un evento incerto con probabilità di generare impatti sui nostri obiettivi. Potrebbe rappresentare una minaccia, ma anche un’opportunità.”

Padroneggiare operativamente la gestione del rischio è importante, quali sono i modi migliori con cui possiamo migliorare tale capacità?

“Come prima cosa vorrei sottolineare come alla gestione dei rischi di progetto, specialmente nelle PMI italiane, venga attribuita un’importanza troppo bassa. La nostra esperienza diretta ci dimostra però che, quando le aziende intraprendono un percorso di crescita basato su una gestione professionale dei progetti e dei suoi rischi, i benefici sono tangibili. Per migliorare tale capacità bisogna innanzitutto innescare un cambiamento culturale che permei l’intera organizzazione. Strumenti specifici a supporto ce ne sono tanti, e ne abbiamo testati diversi, ma tutto parte dalla consapevolezza della necessità di avviare un percorso di crescita e dalla volontà di mettersi in viaggio verso il miglioramento delle proprie performance.”

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