Quali sono i trend emergenti del Supply Chain Management?
1. Analisi Cost-to-Serve in primo piano per migliorare la profittabilità della supply chain
Se da un lato la fiorente crescita della fornitura omnicanale viene accolta con grande entusiasmo da consumatori finali e buyer aziendali, per gli operatori della supply chain questa si traduce inevitabilmente in un gravoso costo aggiuntivo in termini di complessità di gestione.
Man mano che l’everywhere commerce e la multicanalità guadagnavano terreno e per scongiurare il rischio di vedersi sottrarre quote di mercato dai colossi dell’e-commerce come Amazon, molte aziende fornitrici hanno scelto d’implementare fin da subito strategie multicanale, anche a discapito della redditività di alcune vendite.
Ecco che nella corsa per stare al passo con il consumatore finale, per queste ultime diventerà centrale eseguire dettagliate analisi costo/servizio, non solo per valutare la redditività dei diversi clienti e prodotti, ma anche per stabilire l’economia dei vari percorsi Order-to-Cash che compongono la supply chain omnicanale.
2. “Elastico” è il nuovo “Lean”
Il “lo voglio ora” e la supply chain omnicanale saranno i principali motori di un’altra importante tendenza: la fine del Lean come forza dominante della progettazione e della strategia della supply chain in favore dell’elasticità.
Dopo anni di snellimento della Supply Chain, molte aziende rivedranno il proprio approccio alla definizione dei livelli delle scorte e della capacità produttiva. Anziché ridurre il più possibile il magazzino, queste tenteranno di rispondere alla crescente imprevedibilità della domanda con strategie “elastiche” con cui:
- adattarsi sia ai flussi sempre più volatili della domanda che alle sue fluttuazioni stagionali attraverso più canali di vendita;
- mantenere i livelli di servizio al cliente e minimizzare i costi logistici imprevisti o nascosti;
- supportare attività logistiche altamente scalabili, declinando asset e risorse in risposta alle forze esterne del mercato e alle tendenze del comportamento dei clienti.
La tecnologia svolgerà naturalmente un ruolo chiave per quelle aziende che desiderano rendere elastica la propria Supply Chain. Col tempo, l’intelligenza artificiale, l’auto-apprendimento, l’automazione e l’IoT (Internet of Things) consentiranno alle Supply Chain di funzionare secondo parametri impensabili fino a pochi anni prima.
3. Tutto è un servizio
Il business si sta via via spostando da un orizzonte in cui il servizio supporta il prodotto a un nuovo paradigma in cui il servizio è il prodotto, una tendenza che continuerà a influenzare le strutture delle supply chain nei prossimi anni, sia in termini di modalità di servizio offerto che ricevuto.
Consumatori e clienti B2B si aspettano ormai di acquistare prodotti associati a dei servizi e, nell’era dell’industria 4.0, dell’Internet of Things e della Mass Customization, le aziende si trovano ad operare in un mercato estremamente esigente. Un ambiente che richiede alla pianificazione e alla schedulazione della produzione sempre più velocità d’elaborazione, affidabilità delle risposte e reattività agli imprevisti.
Parallelamente la tecnologia si sta evolvendo per supportare al meglio le performance e far coincidere il livello di servizio atteso con quello infine erogato, grazie a strumenti in grado di definire piani di produzione con date d’evasione ordini e consegna più accurate e aggiornate in real-time, prevedere fluttuazioni della domanda, eliminare i rischi di stock-out, garantire la visibilità degli eventi e delle attività lungo tutta la Supply Chain.
Questi i concetti chiave: servizi forniti in modo tale da soddisfare l’aspettativa del cliente (o superarla), attraverso la gestione dei processi che lo governano (gestendone la complessità), supportati da strumenti che traducano le azioni in valore per il cliente.
4. Una supply chain visibility sempre più nitida
Ottenere la visibilità della supply chain end-to-end è sempre stata (e rimane) una priorità per le aziende, ma negli ultimi tempi l’attenzione si è concentrata su un particolare segmento del processo: la visibilità del trasporto merci in tempo reale.
Le aziende vogliono identificare e implementare modi sempre migliori per pianificare e attuare le loro operazioni logistiche e di trasporto, sempre più importanti non solo per la loro incidenza sul totale dei costi ma, soprattutto, nel qualificare il servizio e la soddisfazione dei clienti.
La visibilità real-time del trasporto, infatti, offre valore in quanto:
- permette azioni proattive: riprogrammare, risequenziare, reindirizzare prelievi o consegne e comunicare proattivamente ai clienti i ritardi e le nuove tempistiche di consegna riduce i disagi perché consente loro di riadattare i propri piani e riallocare le risorse;
- aiuta a gestire le eccezioni: le aziende possono focalizzare tempo e risorse su ciò che non sta avvenendo secondo i piani per risolvere il problema o minimizzare i danni;
- attiva processi Procure-to-Pay (P2P) e Order-to-Cash più veloci: è possibile è utilizzare la Prova di consegna elettronica (ePOD) e il geofencing (il “recinto virtuale”) per avviare il processo di fatturazione e di pagamento.
I requisiti di consegna più stringenti da parte dei clienti sono un altro fattore che sta contribuendo a spingere la domanda di soluzioni per la visibilità in tempo reale.
Le tecnologie per la visibilità in movimento si stanno evolvendo per dotarsi di modalità d’auto-apprendimento e incrociare fonti di dati eterogenee – come meteo, andamento del traffico, notizie e social network – per consigliare la corsia o la rotta migliore, garantire aggiornamenti proattivi dello stato delle spedizioni, tempistiche di consegna più brevi e precise, limitare le interruzioni della fornitura e ridurre i rischi grazie ad allarmi legati agli ordini critici che tengono conto di problemi in evoluzione o previsti.