Essere una data company vuol dire saper sfruttare nei processi decisionali del proprio business il tesoro informativo presente nei dati aziendali. Sulla carta sembra un’operazione semplice, ma i dati sono innumerevoli e le informazioni utili vanno estrapolate da un contesto spesso poco strutturato, per non dire altamente disorganizzato.
Le aziende sono sempre più consapevoli del valore dei dati che hanno a disposizione, ma nella maggioranza dei casi non hanno le capacità o gli strumenti (alle volte entrambi) per mettere a frutto il patrimonio informativo di cui dispongono. Nasce perciò l’esigenza di colmare le lacune tecnologiche e culturali al fine di riuscire ad analizzare tutte le informazioni di cui si è in possesso per estrarre dati utili e riuscire a essere una vera data company.
Ma se si tenta di addentrarsi nella giungla di proposte hardware e software senza avere le idee chiare su cosa puntare si scopre che riuscire a ottenere il risultato sperato non è poi così semplice, anche a fronte di importanti investimenti per procurarsi le tecnologie migliori.
Data company, da dove partire
Per riuscire a prendere decisioni basandosi realmente sui dati molto spesso si parte dal presupposto sbagliato: si presta grande attenzione alla componente tecnologica, cioè al mezzo per ottenere gli obiettivi, senza però aver ben chiaro cosa si vuole fare per raggiungere tali obiettivi sfruttando le informazioni fornite dai dati.
Chiedere aiuto a un partner è un passaggio spontaneo ancor prima che obbligato. Per stabilire come agire e in che tempi è necessario avere le idee ben chiare sul da farsi e con quale tecnologia. Queste informazioni possono arrivare solo da chi ha affrontato più volte questa situazione e ha sviluppato un adeguato livello di competenza. Quindi se siete alla ricerca di un partner che vi supporti nel vostro percorso per diventare una data company, verificate anzitutto che abbia le capacità necessarie, sviluppate attraverso molteplici attività consulenziali.
Il percorso della data company è personalizzato
Siccome ogni realtà ha specificità proprie, diffidate di chi vi propone pacchetti preconfezionati. La scelta su come gestire e usare i dati dipende dalle caratteristiche peculiari del business. Questo significa che un partner dovrebbe anzitutto analizzare il vostro modello di business attuale, gli obiettivi principali e come la gestione dei dati messa in atto dalla vostra azienda si rapporta alla strategia. Solo avendo ben chiari questi elementi è possibile definire un percorso ad hoc verso la data company ideale.
Digitalizzazione non vuol dire chiudere con il passato per fare un salto quantico verso una nuova modalità operativa più tecnologica. L’obiettivo a cui tendere deve essere invece frutto di un attento studio delle attuali attività e di come queste possono evolvere.
Il partner ideale per diventare data company
Un partner affidabile dovrebbe valutare in modo olistico processi, cultura aziendale, pratiche di gestione dati e strumenti. Solo in questo modo può conoscere qual è l’attuale livello di maturità della gestione dei dati dell’organizzazione che sta supportando e quindi avere a disposizione tutte le informazioni necessarie per sviluppare un adeguato processo evolutivo. Affinché abbia successo, la digitalizzazione deve infatti coinvolgere l’azienda in toto e non unicamente chi si occupa di elaborazione dati.
Solo ottenute tutte le informazioni necessarie il partner dovrebbe definire una destinazione del percorso, il livello ottimale a cui tendere per fare in modo che i dati aiutino l’azienda a raggiungere i suoi obiettivi di business. Come detto, le indicazioni dovrebbero riguardare l’evoluzione dell’organizzazione nel suo insieme per migliorare la gestione dei dati. Meglio poi se il partner è in grado di proporre all’azienda progetti basati sui dati da attivare per realizzare la sua strategia.
Strategie, tempistiche e roadmap della data company
Le tempistiche hanno un ruolo fondamentale per la riuscita del processo evolutivo. Va quindi da sé che, a fronte della propria esperienza, il partner abbia anche il compito di stabilire l’ordine di esecuzione più opportuno di tutti progetti previsti, in modo da evitare che percorsi corretti effettuati in momenti sbagliati portino ad allontanarsi dagli obiettivi.
Una volta tracciato e avviato un programma di azioni per diventare una data driven company definendo la roadmap da seguire, il partner ideale mette l’impresa nelle condizioni di eseguire questo programma, con un approccio di project management agile e flessibile. Inoltre, in una prima fase il partner dovrebbe sempre affiancare l’azienda al fine di permetterle di intraprendere in modo corretto il percorso.
“Democratizzare” la data analytics per una vera data company
I processi, le tecniche e gli strumenti che abilitano la data analytics richiedono competenze specialistiche di cui dispongono le grandi organizzazioni o le aziende che possono allocare ingenti investimenti in questo campo. Di conseguenza, è fondamentale scegliere un partner capace di proporre trasformazioni economicamente sostenibili, proporzionate alla capacità di investimento, ovvero che sia in grado di “democratizzare” la data analytics. Soprattutto per una PMI, è importante partire da soluzioni semplici, che consentano di raggiungere risultati immediatamente percepibili, e pianificare in fasi successive iniziative più complesse. Il partner ideale è capace di definire con l’azienda un percorso graduale di crescita delle competenze interne. La trasformazione verso la data company, infatti, implica un cambio della cultura aziendale, il quale spesso può essere ostacolato proprio dalle persone che lavorano al suo interno. Per questo motivo è indispensabile che tutta l’azienda sia guidata e accompagnata nel cammino verso il cambiamento.