Il successo di un’azienda non è dovuto solo a processi interni ottimizzati, efficaci ed efficienti, ma anche alla qualità e alla gestione dei suoi fornitori e terzisti, un tema che in un mercato globalizzato e ipertecnologico assume un’importanza sempre più cruciale. I fattori da considerare nella scelta di un buon supplier si moltiplicano e il rapporto tra costo e qualità non rappresenta più l’unico elemento da tenere presente, ma diventa fondamentale anche che i fornitori raggiungano una serie di obiettivi alla luce di un processo di Supplier Relationship Management.
Il Supplier Relationship Management (SRM) nasce nel 1983 dall’intuizione del consulente della McKinsey Peter Kraljic per ottimizzare il ruolo dei buyer in azienda. Il piano di SRM prevede una segmentazione dei supplier, comprensiva di una griglia di valutazione di rischio e profittabilità, che identifica quindi fornitori occasionali, per cui si valuta principalmente l’economicità, e fornitori operativi, ossia in grado di rispondere ai picchi di richiesta del cliente in tempi ridotti. A questi si aggiungono i fornitori strategici che portano qualità e know-how nell’organizzazione, e i business partner, capaci di evolvere insieme all’organizzazione, generando un alto valore aggiunto.
Un buon piano di SRM comprende anche una strategia per la gestione dei supplier e una parte attuativa, che prevede un processo di monitoraggio e rating delle performance dei fornitori capace di innescare un ciclo di miglioramento continuo.
Supplier Relationship Management: i rischi di una cattiva gestione del parco fornitori e i vantaggi di un processo virtuoso
Molto spesso le aziende che non implementano un efficace processo di gestione dei fornitori si trovano a dover fronteggiare diversi problemi, come una mancato controllo sul rischio di fornitura a causa di informazioni incomplete sui supplier. Spesso i dati, infatti, sono disorganizzati, difficilmente accessibili e quindi diventa complesso per l’azienda confrontarli e utilizzarli per valutare i fornitori che, di conseguenza, non vengono gestiti in maniera strategica.
Tutto questo si traduce in un business non ottimizzato a livello organizzativo, con un aumento di costi e risultati inferiori a quelli possibili.
Grazie alla definizione di un piano di Supplier Relationship Management questi problemi possono essere risolti con profitto, includendo nel progetto anche strumenti tecnologici come un programma per la gestione degli ordini. Diventa possibile quindi definire un piano a medio termine condiviso, che comprenda anche la proiezione dei costi di acquisto, a cui si aggiunge la possibilità di condividere e distribuire più agevolmente i piani di consegna. Una tecnologia di supporto che monitora costantemente l’avanzamento della produzione, garantendo reazioni tempestive alle perturbazioni della Supply Chain. Tra i benefici si un SRM plan c’è anche la possibilità di avere sempre a disposizione un dettagliato rating di fornitori e terzisti.
Il caso Baltur. La consulenza di Quin per un piano di Supplier Relationship Management vincente
Forte di un’esperienza pluriennale nella consulenza in ambito Supplier Relationship Management, Quin è in grado di affiancare le organizzazioni e supportarle con successo nella gestione e nel monitoraggio del parco fornitori in un’ottica di miglioramento continuo. Significativo in questo senso per comprendere meglio il tipo di intervento è il progetto Baltur insieme a Quin.
Baltur è un’azienda attiva nel settore caldaie e bruciatori a uso industriale e domestico, con un ottimo livello di gestione delle attività nella divisione acquisti che, tuttavia, si traduceva in un grande stress per l’ufficio interno e lungo l’intera supply chain; a questo si univano inefficienze date da una gestione non ottimizzata dei buyer, che causava difficoltà nel monitoraggio delle tempistiche di fornitura e nella tracciabilità delle informazioni.
Per risolvere queste problematiche, Quin ha strutturato il suo intervento in tre passaggi: la prima fase, quella di assessment di processi, strumenti e organizzazione, è risultata essenziale per avere una visione completa della situazione di Baltur. In seguito all’assessment poi Quin ha definito il To-Be Model e gli obiettivi, a cui è seguita la configurazione del Web Supply Engine (WSE), sistema che ha permesso di strutturare l’intero processo di gestione del parco fornitori, ottimizzando il flusso delle informazioni, riducendo costi e migliorando le relazioni con i supplier.
Il WSE è uno strumento tecnologico progettato su misura delle esigenze dell’azienda con un alto grado di personalizzazione funzionale e grafica: Quin infatti interviene sempre con un approccio tailor made sulla base delle specifiche necessità del cliente, implementando tecnologie ad hoc per risolvere le specifiche criticità dell’impresa. A completamento del piano di SRM è stato progettato e attuato un importante intervento di formazione delle risorse interne e dei fornitori strategici, a cui è stato esteso l’intero progetto.
I risultati raggiunti da Baltur insieme a Quin
In primis, il miglioramento della puntualità e della reattività nella gestione delle consegne si sono tradotti in aumento del livello di servizio del parco fornitori e in un significativo risparmio sui costi di acquisto.
Altri risultati sono stati la riduzione delle attività non a valore aggiunto del personale dell’ufficio acquisti e la definizione di un flusso di informazioni più strutturato ed efficace sia internamente, sia nei confronti di fornitori e terzisti. I processi in ambito gestione fornitori oggi risultano costantemente monitorati e ottimizzati.
Il caso di successo Baltur dimostra come un piano di Supplier Relationship Management, se introdotto con competenza e integrato efficacemente nei processi aziendali, possa portare notevoli vantaggi e diventare un elemento chiave di un processo come quello della gestione fornitori.