Supply chain sostenibile. La rivoluzione green e sociale passa dalla catena di fornitura

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Secondo la World Manufacturing Foundation, la piattaforma di riferimento per la cultura industriale mondiale, la sostenibilità è l’elemento chiave su cui puntare per determinare il successo dell’industria e in particolare del manifatturiero del futuro.

Un’indicazione che riflette un trend internazionale, dettato dalle Nazioni Unite, che proprio della sostenibilità hanno fatto pilastro per definire l’Agenda 2030, il documento contenente gli obiettivi di sviluppo per la tutela del pianeta e della sua popolazione.

Per le imprese la sostenibilità diviene un tema sempre più prioritario. Accanto alla digitalizzazione, protagonista della rivoluzione 4.0, è la responsabilità ambientale e sociale, se correttamente gestita, a costituire una leva strategica per il mondo dell’industria in modo da ridurre gli impatti e massimizzare i profitti con un’attenzione green.

Anne-Titia Bové e Steven Swartz di McKinsey nel focus “Cominciare dalla fonte. Sostenibilità nelle supply chain” affermano: «La supply chain di un’impresa genera costi sociali e ambientali più alti dell’insieme di quelli prodotti dai processi operativi dell’azienda stessa – e aggiungono – la catena di approvvigionamento, infatti, è responsabile di oltre l’80 per cento delle emissioni di gas serra e di più del 90 per cento dell’impatto che l’intera intera organizzazione ha su aria, terra, acqua, biodiversità e risorse geologiche. Le imprese però possono ridurre in modo significativo questi costi concentrandosi sulle loro supply chain». 

Cosa è la supply chain sostenibile

Una supply chain sostenibile punta alla soddisfazione delle esigenze dei clienti generando prodotti e servizi con un impatto ambientale minimo e processi di produzione guidati dalla responsabilità sociale, in ogni fase della catena di fornitura.

A tracciare la via su come applicare la sostenibilità alla supply chain è il prestigioso MIT Massachusetts Institute of Technology con il Supply Chain Sustainability Report 2022”: le parole chiave sono “gestione sostenibile delle risorse” e “integrazione”.

Sul piano delle risorse è fondamentale rivederne il management: dall’acqua, alle materie prime, passando ovviamente dall’energia, meglio se rinnovabile. Invece, per quanto riguarda l’integrazione, è essenziale avviare un delicato lavoro di coordinamento di tutti i protagonisti di ogni fase della supply chain: dalla selezione dei fornitori, alle tecniche produttive, all’innovazione tecnologica dei macchinari e ai gestionali al loro impatto energetico, alle confezioni, alla logistica.

Green supply chain. Tre step eco-tech per realizzarla

I principi che definiscono sostenibile una catena di fornitura sono tre:

  • Ecologia
  • Trasparenza
  • circolarità

Tre parole chiave guida per un supply chain management orientato a potenziare la competitività di ogni realtà industriale sul mercato, che si tratti di manifatturiero o meno.

Di seguito i tre principi vengono meglio dettagliati:

Ecologia. La rivoluzione green passa dalla tecnologia

La responsabilità ambientale deve essere integrata in ogni fase della supply chain, senza però andare a impattare sull’incremento dei profitti. Perché ciò si traduca in realtà generando vantaggi concreti, è essenziale adottare in azienda delle supply chain technologies, che permettano di individuare rischi e opportunità grazie ai dati, azzerando sprechi e potenziando l’efficienza. Intelligenza Artificiale, Big Data e Industrial Internet of Things (IoT) sono le parole chiave di questa rivoluzione. Infatti, “nuove tecnologie come AI e Big Data possono aiutare le aziende a generare cambiamenti positivi – spiega Robert Boute, Professore di Operations e Supply Chain Management della Vlerick Business School – assicurandosi che le loro supply chain funzionino nel modo più efficiente e sostenibile possibile. Utilizzare l’intelligenza artificiale può avere un effetto incredibile sulle catene di approvvigionamento”.

Trasparenza. Quando la gestione sostenibile della supply chain è etica

L’etica e la responsabilità ambientale sono anche una legati alla necessità di offrire al cliente dati accessibili e garanzie di alti standard di fairness. Poter essere riferimenti trasparenti, quindi, significa esserlo in ogni fase della catena di fornitura. Anche in questo caso la tecnologia è una risorsa: blockchain e sensori RFID permettono di generare una documentazione di dettaglio di fornitori e prodotti lungo tutta la catena.

Circolarità. Italia leader nella supply chain sostenibile internazionale

Stampe 3D in plastica riciclata e riconversione dei prodotti in materie prime sono solo alcune delle possibilità che si aprono a chi investe nell’attuazione di un processo produttivo 100% circolare. Una scelta vincente, che posiziona l’Italia al primo posto tra le economie europee attive nella circular economy secondo il Rapporto sull’Economia Circolare 2022 realizzato dal Circular Economy Network. Un primato green che coincide anche con un forte risparmio: oltre 14,4 miliardi di costi in meno per le aziende italiane a fine 2021, grazie all’adozione efficace di pratiche manageriali di economia circolare, come riportato dal Circular Economy Report 2022 dell’Energy & Strategy della School of Management del Politecnico di Milano.

Supply Chain sostenibile. I vantaggi di una rivoluzione green

Investire in una catena di fornitura per una produzione sostenibile è una scelta che si traduce in significativi vantaggi, non solo green, ma anche in termini di gestione costi, brand reputation e innovazione. Ecco alcune informazioni chiave riguardo ai pro di una scelta etica per l’ambiente e le persone.

  • Scegliere l’economia circolare paga.Per ogni chilogrammo di risorsa consumata in un’ottica circolare, l’Italia genera 3,5 euro di prodotto interno lordo, contro i soli 2,1 euro creati di media in Europa (fonte: Rapporto Economia Circolare in Italia 2022)
  • Clienti fedeli in crescita dell’88% per le aziende green. I consumatori premiano le organizzazioni la cui reputazione dà grande importanza a responsabilità ambientale e sociale.
  • La tracciabilità in azienda è sinonimo di sicurezza. Le organizzazioni che investono in tracciabilità per questioni etiche si ritrovano anche con dati e risorse utili a monitorare ogni aspetto della filiera, riducendo rischi in termini di digital safety e vulnerabilità legali.
  • La svolta green è innovazione per l’intera azienda. Questo è l’aspetto fondamentale, che rivela quanto essere sostenibili non sia solo una questione etica. La riorganizzazione della gestione della produzione in ottica sostenibile permette infatti di creare margini inediti per migliorare i prodotti e di aprire nuovi orizzonti di progresso e miglioramento.

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